Francesco

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Il poco, se condiviso con amore, non finisce mai, ma si trasforma in riserva di vita e di felicità

Il poco, se condiviso con amore, non finisce mai, ma si trasforma in riserva di vita e di felicità. Così avvenne per la farina e l’olio della vedova di Sarepta, che offre la focaccia al profeta Elia (cfr 1 Re 17,7-16); e per i pani che Gesù benedice, spezza e dà ai discepoli da distribuire alla folla (cfr Mc 6,30-44). Così avviene per la nostra elemosina, piccola o grande che sia, offerta con gioia e semplicità.

(Messaggio per la Quaresima 2021)

Cuore che veda e mani che facciano

A una situazione eccezionale non si può dare una risposta usuale, ma è richiesta una reazione nuova, differente. Per fare questo è necessario avere un cuore che sappia “vedere” le ferite della società e mani creative nella carità operosa. Cuore che veda e mani che facciano. Questi due elementi sono importanti affinché un’azione caritativa possa essere sempre feconda.

(Discorso ai soci del Circolo San Pietro, 25 settembre 2020)

Prendere a cuore la vita dell’altro

“Bisogna saper guardare le ferite umane con il cuore per ‘prendere a cuore’ la vita dell’altro. Così questo non è più solo un estraneo bisognoso di aiuto ma, prima di tutto, un fratello, un fratello mendicante di amore. E solo quando prendiamo a cuore qualcuno, possiamo rispondere a questa attesa. È l’esperienza della misericordia: miseri-cor-dare, dare il cuore ai miseri”.

(Discorso ai soci del Circolo San Pietro, 25 settembre 2020)

POCO O MOLTO NON IMPORTA. DONARE È UNA GIOIA