Italia: interventi dell'Elemosineria Apostolica a Roma e nel Lazio

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Italia: interventi dell'Elemosineria Apostolica a Roma e nel Lazio

12 aprile 2020
Emergenza COVID-19
Elemosineria Apostolica
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Numerosi sono stati in questo periodo gli interventi compiuti a nome del Papa dall’Elemosiniere Apostolico, cardinale Konrad Krajewski, sia a Roma che fuori città.

Viveri per i poveri con il ‘sacchetto del cuore’. L’Elemosineria Apostolica, in quanto “pronto soccorso della carità” di Papa Francesco, ha assicurato sostegno materiale e spirituale ai poveri anche con l’emergenza coronavirus, nel pieno rispetto dei decreti per la sicurezza varati dal governo italiano. Le docce e i bagni a loro dedicati nel colonnato di San Pietro, così come l’ambulatorio, sono aperti perché per i poveri è una necessità che va rispettata.

A cambiare è la modalità di distribuzione dei pasti. Per evitare gli assembramenti, l’Elemosineria consegna a mano un sacchetto di viveri, il ‘sacchetto del cuore’, chiamato così perché preparato con amore. È la maniera più diretta per non abbandonare chi già vive in condizioni disagiate e potrebbe rischiare di isolarsi sempre di più. Altre informazioni qui.

Il 23 marzo scorso il porporato si è recato nella Casa Generalizia delle Figlie di San Camillo a Grottaferrata e presso la Congregazione delle Suore angeliche di San Paolo sulla via Casilina, due comunità religiose femminili messe in isolamento, perché molte delle religiose erano state trovate positive al coronavirus. Krajewski ha portato in dono alcuni prodotti delle Ville Pontificie di Castel Gandolfo, come latte fresco e yogurt.

La medesima donazione è stata consegnata anche alla Casa di riposo Giovanni XXIII, gestita dall’Associazione Sorelle della Carità. 

L’8 aprile scorso l’elemosiniere è arrivato persino a Porano, in provincia di Terni, dove ha rifornito di viveri e prodotti disinfettanti la Casa di San Bernardino delle Suore Francescane di Maria, residenza per consacrate anziane e bisognose di cure, all’interno della quale diciassette suore, su un totale di 39, sono risultate positive al tampone.

L’elenco dei “blitz” del porporato è sempre più lungo. Il 4 aprile, ad esempio, è stata la volta del “palazzo Selam” alla Romanina, poco fuori il Grande Raccordo Anulare di Roma, un edificio di sette piani, in cui vivono in condizioni precarie, circa mille persone (tra i quali molti bambini), la maggior parte delle quali provenienti dal Corno d’Africa. A loro sono stati forniti viveri di prima necessità come pasta, riso, pomodori e latte, oltre a saponi, disinfettanti, mascherine e termometri per cominciare ad affrontare l’emergenza.

Il 17 aprile la stessa scena si è ripetuta a via Marsala, sempre a Roma, con la distribuzione di sacchi a pelo, cibo, sapone e mascherine ai senza dimora che vivono nei pressi della Stazione Termini.

Qui maggiori informazioni.

 

 

Questi doni di Papa Francesco sono arrivati dopo l’annuncio del 27 marzo 2020 in risposta alle necessità di diversi ospedali del mondo.

In effetti, in questa data, l’Elemosiniere Apostolico, il cardinale Konrad Krajewski, annunciò la donazione del Papa Francesco di 30 respiratori, acquistati nei giorni precedenti, destinati alle terapie intensive delle strutture ospedaliere che ne avevano bisogno.

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